Digital Coaching in Natura 4 motivi + 1 per cui lo faccio

digital coaching in natura a Pescia

Qui è dove mi prendo la briga di spiegarti cosa, perché, come, dove  e per chi lo faccio, quindi siediti comodo e procurati una birra ghiacciata: con questa calura potrebbe portare ristoro 😉

Andiamo per ordine.

  • Cosa è il coaching

Si comincia a parlare di coaching negli anni ’90 e i primi ambiti di applicazione sono stati prevalentemente manageriali.

La figura del coach nasce in relazione a una necessità specifica, come quella  di potenziare, migliorare, rendere più performanti le prestazioni in specifici ambiti (dal lavoro ci si è rapidamente spostati alla salute, allo sport, all’alimentazione e via dicendo). L’idea di fondo è che ogni persona dispone di un potenziale umano e relazionale di cui ha solo una parziale consapevolezza e che attraverso una specifica strategia di formazione con un professionista, questi possa arrivare migliorare (anche sensibilmente) le sue capacità in ambiti specifici.

Il coach lavora prevalentemente sul lato delle capacità e dei comportamenti funzionali all’obiettivo preposto e lo fa attraverso l’utilizzo di svariati approcci e tecniche che spaziano dalle neuroscienze alla teoria cognitivo comportamentale, passando per la PNL, elementi di comunicazione strategica, analisi transazionale e approcci psicodinamici.

L’insieme di questi strumenti  ha principalmente lo scopo di aiutare il coach a definire gli ambiti di intervento e di supportare il coachee nell’individuazione di un obiettivo dichiarato, specifico, etico e in linea con le possibilità di intervento del coach.

Nel caso in cui le richieste vadano invece a toccare la sfera delle convinzioni e dell’identità del coachee, il percorso formativo necessita di professionisti di altro livello (dal counselor in poi, per intendersi).

  • Cosa è digital coaching?

Il digital coaching è  un lavoro di messa a fuoco dei propri contenuti/obiettivi che è parte integrante o meglio conditio sine qua non di un percorso di formazione in ambito di comunicazione 2.0.

Attraverso questo approccio riesco ad accompagnare le persone in un cammino rivolto a ottenere una maggiore chiarezza in termini di obiettivi e competenze che sono la base dalla quale partire per impostare una strategia digitale coerente e calibrata sulle reali esigenze/possibilità della persona.
Non solo strategie di comunicazione, strumenti del 2.0, indicazioni pratiche sulla scrittura online e su come proporre i contenuti sui social, quindi, ma ampio spazio alla definizione del sé e delle proprie risorse.

Del resto è ampiamente dimostrato che è la qualità dei contenuti, la loro specificità, il carattere distintivo che riusciamo a dare alla nostra comunicazione, il vero valore aggiunto che possiamo darle, per cui è da lì che si parte: le tecniche sono solo la naturale conseguenza.

  • Perché fare digital coaching

Viviamo un momento di profondo cambiamento: abitudini, modi di pensare e di agire, priorità, valori sono al centro di una radicale ridefinizione che interessa ovviamente anche il modo di comunicare.

Nel fare un percorso formativo con me, non è tanto rilevante  stabilire se questo modo di scambiarsi informazioni ci piaccia/non ci piaccia quanto capire come si muovono le persone, quali sono le dinamiche che mettono in atto per informarsi, scegliere, consigliare e lasciarsi consigliare online. In pratica si tratta di partire da una fotografia del reale e di acquisire gli strumenti idonei per interpretarla.

L’evidenza dei fatti (e dei numeri) ci porta a stabilire con estrema chiarezza che i processi decisionali e di acquisizione delle informazioni avvengono sempre più spesso online o meglio via mobile.

In questo post, Vincenzo Cosenza sottolinea che: “la disponibilità dei dispositivi mobili ha modificato drasticamente il modo nel quale ci rapportiamo alla quotidianità. Quando apprendiamo una notizia, proveniente dalle nostre reti amicali e dai brand, e quando viviamo un momento più o meno memorabile della nostra vita, siamo portati ad avere una reazione che coinvolge l’uso di un device.
In pratica la nostra esistenza può essere vista come composta di micro momenti della giornata nei quali riceviamo stimoli e siamo portati a condividere attività e desideri.”

In questa chiave diventa intuitivo comprendere il motivo per cui, come azienda o singoli free lance, l’utilizzo consapevole degli strumenti di comunicazione 2.0 sia diventato pressoché imprescindibile ed ecco perché mi occupo di allenare le persone a conoscere questi strumenti, utilizzandoli nel modo più proficuo possibile (in riferimento ad obiettivi specifici e a contenuti di partenza).

  • Come propongo digital coaching (in Natura)

L’idea da cui partono le mie formazioni in Natura, è quella secondo cui il fare insieme e il ristabilire un armonioso ed equilibrato contatto con l’ambiente naturale che ci circonda ha effetti positivi su di noi, sia perché ci dispone alla creatività e all’apertura, sia perché in Natura ci riappropriamo di un sano senso di equilibrio. Per questa ragione scelgo di uscire dall’aula, di alternare momenti di formazione tout court  a passeggiate in natura e/o attività nell’orto di casa (a Pescia ndr).

Il motivo è semplice: abbiamo bisogno di tornare a occuparci della terra, delle piante, di ciò che di più vivo, antico e vero ci circonda e ci ricorda che siamo parte di un tutto. Ristabilire un sano contatto con l’ambiente aiuta la nostra capacità di problem solving, introduce più opzioni nella nostra mappa percettiva.

Nelle 10 sedute di coaching individuale, inserisco sempre alcune attività all’aria aperta, così come nei week end di formazione di gruppo, per intendersi

  • Dove lo faccio (anche i luoghi hanno il loro perché)

Se questa estate ho proposto le esperienze all’isola d’Elba, dall’autunno prossimo mi sposterò a Pescia, in provincia di Pistoia e farò formazioni individuali e/o di gruppo in questo bellissimo agriturismo che è comodo perché:

– è vicino alla stazione, per cui se vuoi venire a fare formazione e contemporaneamente godere delle vicine Lucca, Pistoia e Firenze, potrai farlo con spostamenti frequenti e veloci

– è immerso in un bellissimo uliveto e da qui partono molti sentieri, per cui è facilissimo oltre che piacevole individuare da qui i percorsi in natura e godere della quiete di questo angolo di Toscana turisticamente meno sfruttato e per questo a tratti incontaminato

– offre ottime opportunità di alloggio per cui, sia chi decida di fare i week end di formazione, sia chi faccia percorsi individuali e venga da un po’ lontano, avrà comodamente risolto il problema dell’alloggio e si potrà gustare la quiete e la bellezza di questo luogo incantato.

  • Per chi lo faccio, ovvero: e la mission?

Nel lavoro mi muove il desiderio di ricerca da un lato (e fare formazione consente di rimanere sempre affamati sul lato conoscenza) ma anche quello di fornire stimoli ad altri. Personalmente ho avuto modo di fare un percorso di digital & life coaching su me stessa e ho avuto la possibilità di comprendere l’importanza di dotarsi di una modalità di comunicazione efficace e aderente ai propri contenuti e/o ai propri valori e da qui sono riuscita a ripartire.

Penso che ci siano molte persone che come me sono alle prese con il “cambiamento” (che può avere infinite accezioni, intendiamoci) e mi piace pensare che la mia esperienza possa fornire stimoli e incoraggiamenti utili all’occorrenza.

Il mio è un approccio resiliente, ovvero rivolto a cogliere e a valorizzare le opportunità che i momenti di crisi mettono in luce.

Credo molto nelle potenzialità umane e sono convinta che imparare a conoscerle e ad esprimerle sia uno dei tanti compiti che siamo chiamati a svolgere nella nostra vita e che questo, nel piccolo, porti un concreto contributo nel migliorare il mondo.

Si, io sono una di quelle che ancora ci crede che le cose possano migliorare e che pensa che la vera rivoluzione la possiamo vivere in ogni istante della nostra vita a partire da noi stessi, dalle nostre risorse, entrando in contatto con le nostre poderose potenzialità.

A chi mi dice che è difficile, preferisco rispondere che è complesso.

Elbaexperience: iniziamo dall’accoglienza

Esperienze di isola d'Elba

Mettiamola così: mi piace darti consigli utili su quel che puoi fare all’isola, una volta che sei arrivato, per garantirti un’esperienza ancora più “local” e genuina dell’Elba.

Come sai, mi occupo di accoglienza da oltre 15 anni e mi viene piuttosto naturale raccontare un luogo pensando a come e con chi viverlo.

Per questo motivo propongo esperienze d’isola con o senza formazione 2.0 e lo faccio pensando a tutto, anche a come raggiungerla, a dove dormire, alle persone da incontrare.

Tutto rientra nella mia visione di esperienza che non ha niente a che fare con il venire in visita ma con l’entrare in contatto diretto e profondo con l’isola, le sue suggestioni, le storie che le persone raccontano vivendola.

Non meravigliarti se ti consiglio di soggiornare o di mangiare da amici miei: fa parte della mia visione  del viaggio, legata alle persone e alle atmosfere che solo  queste ultime sanno creare. Per me si tratta di un ulteriore modo di “fare rete”, di dire in un certo senso “mi casa es tu casa”:  i miei affetti diventano i tuoi ospiti e si allarga la cerchia dei contatti, anche solo per il tempo di un soggiorno.

Sei pronto? Inizia il viaggio!

Partecipa a elbaexperience di Francesca Campagna con Bla bla car

Grazie alla collaborazione tra bla bla car e Corsica Ferries, venire all’Elba è ancora più divertente, economico ed ecologico

Come arrivare: non chiedermelo neanche, la compagnia di riferimento è senz’altro blunavy che garantisce prezzi migliori (tieni d’occhio le offerte). Le partenze sono tutte da Piombino e ci impieghi circa un’ora per arrivare all’Elba. Se però vuoi fare un’esperienza differente, ti consiglio di godere dell’iniziativa di car sharing offerta da blabla car che ha da poco siglato un interessante accordo con Elba Ferries. Morale? Risparmi soldi e fai bene all’ambiente 🙂

Se arrivi da Pisa, Firenze e Milano Linate, puoi anche pensare di volare con Silver Air (specialmente se hai pochi giorni a disposizione, il viaggio veloce potrebbe essere una buona soluzione).

Per quanto riguarda il dormire, avrei pensato ad alcune soluzioni abbastanza differenti tra loro ma accomunate da alcune caratteristiche imprescindibili: la cura, la passione, la capacità di essere accoglienti e in alcuni casi pure originali 🙂

Non ti segnalo hotel (forse perché dopo 18 anni di esperienza diretta, voglio esplorare altre formule di accoglienza ma soprattutto perché in questo percorso metto le persone e le loro storie al centro e quindi ti racconto di strutture molto piccole se non proprio di case private).

Arrivato a Portoferraio, hai due opportunità: andare a trovare Anna  a Porto Sole, in un ambiente raffinato e di charme appena ristrutturato sulla darsena medicea del paese, o salire in collina e immergerti nel rilassante verde della bella casa di Manuela (che ogni mattina prepara torte buonissime). Si tratta di due ambientazioni molto diverse, che permettono di godere dell’isola da due punti di vista differenti ma accomunati dall’accoglienza calorosa.

Ho conosciuto Anna a un mio  FravolaLab, un corso di comunicazione 2.0 e mi è subito piaciuta la sua energia e la sua voglia di fare, così quest’inverno mi ha invitata a bere un caffè, mi ha raccontato dei suoi progetti e ho subito pensato che avrebbe realizzato un bellissimo bed and breakfast pieno di fascino, affacciato sul mare. La struttura è nuovissima, per cui ancora non ha un suo sito internet ma puoi scrivere ad Anna  a info@elbaportosole.it (e riceverai tutte le info e le immagini che ti sono utili).

Il Bed and breakfast “La Collina” di Manuela e suo marito invece, è ricavato dalla loro casa pur mantenendo l’assoluta privacy e indipendenza degli appartamenti ed è in un luogo bellissimo perché tranquillo, immerso nel verde e con un panorama mozzafiato.

Manuela è la mia colorata commercialista (colorata in tutti i sensi: nei modi festosi, nel vestire, nel pensare) e ne vado fiera. Insomma, non è da tutti avere una commercialista sempre allegra e sorridente, con una spiccata vena creativa (dipinge, recita in una compagnia teatrale e fa bellissime fotografie) e con un talento innato nel far stare bene le persone. A casa di Manu infatti, quando lei organizza cene con gli amici, anche gli ospiti del bed and breakfast possono partecipare, il che secondo me regala al suo modo di accogliere una marcia in più 😉

Francesca Campagna digital coaching all'Elba

foto che mi ha scattato la mia amica Manuela: te l’ho detto che ha un occhio artistico 🙂

Se invece desideri spingerti un po’ più nell’interno dell’isola e vuoi mantenere lo spirito libero e indipendente del tuo viaggio, ti consiglio due tipologie di appartamenti in due paesi diversi.

Il primo si trova nell’antico e pittoresco borgo di San Piero, nel comune di Campo nell’Elba e si tratta, è il caso di dirlo, di una soluzione colorata. Ti propongo infatti gli appartamenti Le Tormaline, del mio amico Alessandro. Qui la creatività è di casa e rispecchia l’animo artistico del mio amico che ha ristrutturato con personalità estro e colore due appartamenti che, combinati, ne creano un terzo ancora più grande.

Ale, il mio amico fotografo

Ale, il mio amico fotografo

Alessandro è impegnato da tempo in progetti fotografici che spesso sono di documentazione etnografica e di racconto dell’isola e ha il grande merito di appassionare persone e di contagiarle in un percorso di crescita comune. Insomma, l’isola è viva e attiva tutto l’anno e Alessandro, che ben lo documenta, offre una grande varietà di racconti in proposito. Per questo motivo  ti segnalo anche la sua pagina da fotografo: potrebbe piacerti questo insolito approccio all’isola 😉

Tutt’altra ambientazione ma sempre immersa nel cuore di un paese, quella che offre Maila a Marciana Marina, dove ha appena finito di ristrutturare “La Fiorita”, un affascinante casale costruito a cavallo tra ‘700 e ‘800. Si tratta di una dimora storica, piena di fascino da cui ha ricavato un paio di appartamenti confortevoli e poetici, utilizzando materiali naturali e tinte color pastello. Sul suo sito trovi disponibilità e prezzi e chiaramente puoi contattarla per avere informazioni.

Maila e la sua amata reflex ;)

Maila e la sua amata reflex 😉

Anche Maila ha la passione della fotografia (si lo so, tre su cinque  miei amici hanno questa passione ma non è colpa nostra se viviamo in un ambiente unico che invita a scattare e a condividere bellezza!!)  e sulla pagina della sua agenzia immobiliare (hai capito bene: vende anche case!) puoi trovare spesso affacci di colore sull’isola. Se ti va seguila:  le sue foto sono molto belle e dimostrano sensibilità e attenzione per il contesto naturale dell’isola. Con Maila vado spesso a passeggiare anche in inverno e per te potrebbe essere l’occasione di conoscere l’Elba anche in un’altra stagione.

Se da Portoferraio, anziché andare verso Occidente, scegli di dirigerti nella zona di Capoliveri, fermati a Lacona perché ho un’altra dritta per te. Si tratta di Poggio di Sole, immerso nel rigoglioso verde isolano, dove  Alessandra organizza molte attività adatte sia per chi ama la Natura che per chi desideri regalarsi qualche giorno di relax e coccole. Fico d’India, Rosmarino, Lentisco e Buganvillea: l’amore per la Natura qua si respira già dai nomi degli appartamenti.

Alessandra e il suo sorriso di sole ;)

Alessandra e il suo sorriso di sole 😉

Alessandra come me ha scelto l’isola pur non essendo originaria dell’Elba e porta avanti la sua passione di biologa marina organizzando campi nautici, uscite in Kayak e molte attività particolarmente adatte ai bambini, conservando un occhio di riguardo per i prodotti del territorio

Ecco, fin qui ti ho raccontato cinque  storie,  cinque case che raccontano l’Elba, ognuna con la sua intensità e con i colori che le sono propri perché vorrei condividere con te un modo di vivere l’isola, attraverso una mappa di relazioni e affetti.

L’accoglienza è uno dei colori  che compongono il mio disegno di esperienza all’isola. Seguiranno le iniziative, i corsi di comunicazione e le occasioni conviviali. Puoi scegliere un solo colore (come l’accoglienza o le esperienze sul territorio)  o regalarti il disegno completo (con il programma di digital coaching):  l’intera proposta è all’insegna della flessibilità e dell’assoluta libertà di fruizione 🙂

Se sei interessato a continuare il viaggio, seguimi e se hai un account su Periscope, cerca @fra_vola: sarà più facile per te partecipare al  racconto d’isola live  🙂

Del diritto (lento) alla felicità

[la foto è di frengo2.0]

[la foto è di frengo2.0]

La vita è breve, buona e c’è un diritto fondamentale: il diritto  alla felicità. Che non si manifesta e non si deve confondere con una sorta di diritto naturale a diventare ricco o a soverchiare gli altri.

Parliamo di un’altra felicità. Delle soddisfazioni piccole, che però valgono molto.

Luis Sepulveda

Oggi ho vissuto molte piccole gioie, per le quali mi sento fortunata.

Ho fatto un giro nella campagna toscana che non vedevo da un po’, per esempio. E’ incredibile l’estensione di campi assolati e fieno, grano maturo e querce rigogliose che si incontrano spostandosi appena un po’ a sud di Piombino.

L’altra mia piccola gioia è essere  andata in un posto molto bello che non conoscevo, la Tenuta La Badiola a Castiglione della Pescaia, che mi ha ricordato le eccellenze che ci circondano e fanno del nostro territorio uno straordinario mosaico di bellezza.

Fa bene vederle, fa bene saperle. Si gode di una sorta di contagio di virtù, credo.

Il resto lo ha fatto il Convegno Regionale di Slow Food: un’occasione per entrare in contatto con le molte realtà toscane che si danno un gran da fare con gli Orti in Condotta, le attività formative, i Teatri di Paglia.  Questa storia, apparentemente marginale all’interno di un Convegno, mi ha regalato un’ispirazione nuova, l’idea che allora si, è vero che la bellezza contagia, risuona, unisce, ispira, mette in moto. La rete dei Teatri di Paglia è nata un po’ per caso (che poi, diciamocelo, mica esiste il caso) per trovare sinergie comuni, condividere esperienze, scambiare consigli strutturali e artistici. Sempre senza pretese “professionali” e con la spontaneità e la “lentezza” con cui tutto questo è nato, ma anche con la volontà di tutelare l’essenza di una straordinaria esperienza nata dal basso.

Da qui, da questa serie di esperienze riportate al Congresso, è nata in me l’idea di sostenere un racconto lento delle eccellenze, dei territori, delle tradizioni e delle culture patrimonio di un’umanità sempre più frammentata e isolata, sconquassata da cambiamenti repentini che lasciano spesso  un senso di impertinenza e di vuoto e di farlo piano, lasciando tempo alle storie di dipanarsi e di scorrere nei racconti.

Storie di persone e di produzioni, di impegno ostinato nel mantenere vive tradizioni che il correre prosaico del tempo tenta di spazzare via. Storie di coraggio e di follia, di chi ci crede ancora e non molla la presa del sogno, interpretandolo come puo’, mantenendo vivo l’impegno associazionistico, credendo nel volontariato e nel tempo speso a ragionare insieme dei problemi.

Perché insieme si può’, perché insieme è meglio.

Radici, abbiamo bisogno di radici e per ritrovarle ci vogliono terreni di coltura (e cultura) fatti da reti di persone, che sanno mettersi in ascolto, condividere visioni, rivendicare il diritto al piacere che si lega indissolubilmente a quello della lentezza. Perché ci vuole tempo per capire cosa si muove attorno a noi, per entrare in sintonia con altre realtà (ho scoperto oggi che la Toscana pullula di Condotte motivate e appassionate, che portano avanti non senza fatica, impegni coraggiosi).

E’ grazie a questi racconti e alla lentezza che mi sono concessa per ascoltarli,  che ho capito che in realtà il cambiamento è già cominciato. Comincia ogni giorno, da noi. Comincia tutte le volte che ci battiamo per non soccombere al mito della vertiginosa velocità che oggi ci viene proposta come  sinonimo di rapida soddisfazione. L’idea è che se ci affrettiamo arriviamo prima: anche alle soddisfazioni. Ma è il diritto alla lentezza che dovremmo rivendicare, invece e per farlo dovremmo riscoprire il nostro ritmo personale, avendo il coraggio di attraversare anche i passaggi bui del cammino.

Perché capire quale possa essere il contributo di ognuno, richiede tempo e tenacia, senso di responsabilità e tolleranza, nonché l’uso della memoria  come punto di riferimento per capire il presente e immaginare il futuro. Lentamente…